martedì 10 maggio 2011

Il messianismo cristiano e islamico e il conflitto arabo - israeliano

Di non poca rilevanza per il conflitto arabo-israeliano è anche l’approccio religioso del Cristianesimo protestante – soprattutto americano – circa la questione del ritorno degli ebrei in Palestina e del loro costituirsi in Stato come profetizzato nella Bibbia: l'attuale conflitto ha acuito le differenze relative ad alcune posizioni tra le varie confessioni cristiane. In particolare negli ultimi decenni si è assistito ad una divisione sempre più marcata tra l’approccio di matrice cattolica-ortodossa e quelle di matrice evangelica: la prima, pur riconoscendo gli ebrei come i “fratelli maggiori”, si sofferma sui diritti storico-religiosi acquisiti nei secoli, mentre la seconda si concentra da un lato sul ritorno degli ebrei in Eretz Israel – ritorno che poi coinciderebbe con il crescente riconoscimento tra gli ebrei di Gesù come il vero Messia – e dall’altro sull’adempimento di alcune profezie tra le quali quelle di Isaia, Ezechiele, Gioele e Zaccaria che hanno per oggetto la ricostruzione del terzo Tempio di Gerusalemme negli “ultimi giorni” e soprattutto la Seconda Venuta di Gesù il Messia per regnare sulla terra e scacciare l’influenza di Satana, l'Avversario. Anche i laici hanno compreso che devono documentarsi su tali questioni religiose; hanno capito che sono sempre più rilevanti nell’evoluzione del conflitto, anche se intimamente, in puro spirito illuminista, anelano ad eliminarle.


Anche nell’Islam – soprattutto nello scisma sciita di cui l’Iran degli ayatollah è baluardo – si riscontra una visione apocalittica sempre più riemergente; visione che tra i vari aspetti, in preparazione della venuta della figura messianica del Mahdi (مهدي), prevede anche la distruzione “dell’entità sionista” in quanto entità ebraica. Questa visione considera l’Ebraismo una religione decaduta e apostata, soppiantata dalla purezza islamica: a seguito di ciò agli ebrei, quindi, non “rimane” che convertirsi all’Islam o soccombere alla spada del Jihad (جهاد) fondamentalista, purtroppo molto dilagante.

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